Introduzione dell'euro e politiche di diffusione dell'Istat

1. A partire dal 1° gennaio 2002, l'euro è diventata la nuova moneta nazionale degli italiani, come dei cittadini di altri undici Paesi europei (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna). Durante un periodo di transizione della durata di due mesi, circoleranno sia la lira sia l'euro. Dal 1° marzo 2002, le vecchie monete e banconote saranno ritirate dalla circolazione e soltanto l'euro avrà valore legale.

2. Anche le politiche di diffusione dell'Istat sono investite da questo importante cambiamento, sotto due punti di vista:

  • quello del prezzo delle pubblicazioni e dei servizi forniti agli utenti;

  • quello della presentazione dei dati nazionali espressi in termini monetari.

3. Per quanto riguarda il prezzo delle pubblicazioni, già dal 1999 i volumi dell'Istat presentano il prezzo in euro accanto a quello in lire. Dal 1° gennaio è il prezzo in euro ad avere la priorità e per i volumi stampati dopo il 1° marzo 2002 sarà l'unico a comparire in copertina. In ogni caso, a partire da quella data, come per qualsiasi altro bene o servizio, il corrispettivo dovrà essere pagato in euro.

Il nuovo "listino" dei prezzi delle pubblicazioni e dei servizi forniti agli utenti (deliberazione del Presidente dell'Istat n. 95 del 19 dicembre 2001) è in vigore dal 1° gennaio 2002 e si attiene al principio della "traduzione" in euro, arrotondando per difetto i prezzi in precedenza fissati in lire.

4. Per quanto riguarda la presentazione dei dati nazionali espressi in termini monetari, d'ora innanzi essi saranno espressi in euro in tutte le pubblicazioni, quale che sia il periodo di riferimento dei dati. Nei primi mesi, tuttavia, saranno possibili alcune eccezioni.

I comunicati stampa saranno diramati in euro dal 1° marzo 2002. Alcuni presenteranno i dati in euro anche prima di quella data. Anche il Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2001 presenterà tutti i dati monetari in euro. I dati monetari presenti nelle banche dati del sito www.istat.it verranno, nel corso dell'anno, progressivamente trasformati in euro.

5. Per consentire la possibilità di confronti in serie storica anche con i nuovi dati espressi in euro, l'Istat adotterà l'accorgimento di convertire i dati precedentemente espressi in lire al tasso di conversione fissato irrevocabilmente il 1° gennaio 1999 (1936,27 lire per 1 euro), anche qualora i dati facciano riferimento a periodi precedenti quella data. Questa soluzione è adottata dall'Eurostat, dall'Ocse e dalla maggioranza degli istituti nazionali di statistica dell'area euro.

In questo modo è preservato il profilo temporale delle serie storiche e mantenuto il significato corretto dei dati a prezzi correnti e a prezzi costanti (in questo secondo caso, infatti, il riferimento è alla variazione nel tempo del potere d'acquisto all'interno del paese, e non deve essere confuso con le variazioni dei tassi di cambio).

I dati ottenuti applicando questa soluzione possono essere utilizzati per i confronti temporali, ma non è corretto utilizzarli per confronti tra Paesi. Per evitare qualsiasi equivoco, l'Istat adotterà la seguente convenzione per distinguere i dati effettivamente espressi in euro (quelli riferiti al periodo successivo al 1° gennaio 1999) e quelli riferiti al periodo precedente, quando l'euro non esisteva in quanto divisa:

  • nel primo caso, si adotterà il simbolo € o il codice ISO "EUR";

  • nel secondo, si adotterà la dicitura "eurolira" o il codice "1999ITL-euro".

6. Gli utenti possono chiedere chiarimenti e informazioni sui prezzi dei prodotti e dei servizi per telefono (0646733102, 0646733103, 0646733104 oppure 0646733106) o per e-mail (dipdiff@istat.it).

  31 dicembre 2001

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